Lui & Lei
I vicini del Mulino Bianco -2-Lei
di eiacul
19.09.2024 |
2.020 |
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"-Accidenti, hai fatto da sola fino a qui?- una nota di sorpresa nella sua voce mentre io mi sento stranamente in confidenza con lui, molto più del solito..."
Remake del primo episodio con un esperimento arduo per un uomo. Raccontare la storia dal punto di vista di lei, la donna.È bella la mia casa. È grande la mia casa, anche troppo.
Una colonica ristrutturata in periferia, in pratica in aperta campagna.
Mi piace la mia casa, c’è tanto spazio per tutta la famiglia, per tutti i miei passatempi, un bel giardino per prendere il sole in libertà.
Già…la libertà…per qualcuno è la possibilità di fare quello che vuole quando vuole se vuole, per altri si trasforma nel fare anche quello che non si vuole nonostante nessuno ti costringa ma semplicemente perché va fatto, è il rovescio della medaglia e la mia è questa splendida casa, assieme al fatto di essere quasi sempre in solitudine.
Mio marito lavora molto ed è molto assente. Quando torna il solo fatto di essere qui è per lui il tonico che gli serve, non cerca neppure di partecipare alla vita di casa. I figli ormai grandi seguono la loro strada, che li porta qui in pratica solo per dormire e neanche tutti i giorni.
Per il resto di fatto sono sola, libera direte voi, mica tanto dico io. Un po’ di shopping ogni tanto con qualche amica, palestra e jogging all’aperto quando posso. E poi tutte le incombenze che una casa così richiede. Come per esempio l’ampio giardino. E’ piacevole curarlo ma molto impegnativo, soprattutto per una donna.
A volte vedo il mio vicino mentre anche lui fa il giardiniere. Quanto sarebbe bello avere un uomo che mi aiuta, soprattutto quando c’è bisogno di lavori più pesanti. I quei casi approfitto del vicino e gli chiedo di aiutarmi. E’ sempre gentile e disponibile, nonostante abbia anche lui poco tempo ed io lo ricambio ogni tanto con una buona bottiglia di vino e con sorrisi a profusione.
Già…il mio vicino…
Un cinquantenne, giovanile, un buon fisico per l’età con quel profilo solo leggermente appesantito ma sempre tonico e robusto. Alto e abbronzato per il tempo passato all’aperto. Decisamente piacente.
Le amiche mi dicono che in gioventù era abbastanza appetito dalle fanciulle di zona ma non si è mai concesso molto e in parecchie sono rimaste con la curiosità, alimentata anche dalle storie delle poche che hanno intrallazzato con lui. Anche io sono una delle rimaste con la curiosità, forse perché mai mi sono fatta notare e mai lui si è proposto, ognuno con i propri giri di amicizie, ma sempre con l’occhio lungo. Io mi sono data da fare assieme alle amiche, mi è sempre piaciuto divertirmi e il bel culetto che avevo mi ha spianato molte strade…e molti letti.
Da quando mi sono trasferita qui lo vedo molto spesso, e alla bisogna mi viene spontaneo rivolgermi a lui. Non si è mai negato.
Nei prossimi giorni arrivano gli imbianchini, devo preparare le stanze soprattutto la cucina, dove c’è quel mastodonte di frigorifero addossato alla parete. E chi ce la fa a spostarlo?
Guardo fuori e lui è lì che rasa il prato. Mi affaccio, poi ci ripenso “non posso rompergli sempre le scatole”. Poi riesco “ma senza di lui non ce la faccio, lo ricompenserò in qualche modo” e mi lancio verso la siepe di confine.
Mi sbraccio per farmi vedere e lui si ferma, madido di sudore per il cado primaverile, si asciuga con uno straccio il viso e il torace nudo, maschio. “Però mica male il vicino...” e colgo un lampo nei suoi occhi che si posano sul mio petto.
In quel momento realizzo che sono in abiti decisamente succinti shorts cortissimi e soprattutto maglietta scollata senza reggiseno, forse ha visto qualcosa…beh, c’è di peggio nella vita, decisamente, che essere “guardate” da un bell’uomo.
Sfodero lo sguardo più supplicante che posso -Ciao, scusa se ti disturbo, vedo sei indaffarato ma avrei bisogno del tuo aiuto, come sempre…-
-Tranquilla, nessun disturbo, ma solo se mi offri un bicchierone d’acqua che muoio di sete. Dimmi tutto- mi risponde con un sorriso .
-Ti accontenteresti di troppo poco – replico con un tono che esce inaspettatamente sornione. E noto un altro lampo nei suoi occhi.
-Devo spostare il frigo in cucina per imbiancare, ma è troppo pesante e da sola non ce la posso fare. Mio marito non c’è, come sempre, e neppure i ragazzi. Tu sei bello robusto e se ci mettiamo assieme…- sorrido e più forte di me mi viene spontaneo calcare la frase finale.
“Ma che stai facendo, ti stai facendo prendere dall’ormone?” una vocina mi risuona in mente.
Arriviamo in cucina, dove alcuni mobili sono in mezzo alla stanza ma il frigo è sempre al suo posto.
-Accidenti, hai fatto da sola fino a qui?- una nota di sorpresa nella sua voce mentre io mi sento stranamente in confidenza con lui, molto più del solito.
-Certo, non sono mica flaccida, sono tosta, tocca qui - e sfacciatamente mostro gli addominali tirando su la maglietta. Non si tira indietro, tocca…anzi palpa proprio.
-Complimenti se più tonica di me, mettiamoci insieme e facciamolo –
“vuoi vedere che non sono la sola ad avere l’ormone in movimento?”
Afferriamo il frigo da due lati opposti, non ci vediamo ma le mani e le braccia si incrociano, avverto la tonicità e la forza dei muscoli e l’umidità del suo sudore...un brivido mi percorre la schiena.
Spingiamo all’unisono ma il frigo si blocca e il cavo della corrente quasi si spezza.
-Stai ferma così che libero il cavo- e si piega a terra per liberarlo.
Ma non resisto, è più forte di me e mi sposto un po’ di lato verso di lui. Quando ha finito alza il viso e si trova con la faccia sui miei shorts.
Un altro lampo nei suoi occhi, nessuno dei due si scansa e lui si sbilancia e cade con il viso sul mio ventre. Un’altra scossa mi pervade, più intensa di prima.
Resto ferma e lui anziché ritrarsi…si struscia sul pube…indugia. Un’altra scossa, la terza, stavolta mi scuote fisicamente anche nell’intimità, mi scappa un leggero sospiro.
“se n’è accorto di sicuro…” dice la vocina interiore. Poi si rialza e i nostri sguardi si incrociano.
-Scusa, ho perso l’equilibrio – si scusa blandamente continuando a guardarmi negli occhi e si rialza
-Nessun problema, non mi hai fatto male, anzi – chiudo la frase sommessamente, spero che mi senta.
Ci ricomponiamo e spostiamo il frigo. Lui si siede.
–Adesso voglio essere pagato- sorride.
-Certamente- e mi volto verso il frigo.
Ormai qualcosa dentro di me è scattato. La tensione erotica è palese e d’impulso decido di andare avanti. Apro il frigo, fingo di cercare qualcosa, mi piego davanti a lui e indugio nella posizione. Nel frattempo riempio un paio di bicchieri di acqua. Quando mi giro il suo sguardo è chiaramente perso nel mondo della fantasia, in quel mondo che ha visto nel mio di dietro.
-Ogni promessa è debito. Intanto questo, poi ti do il resto …- e vado al lavello bevendo.
Mi si avvicina di spalle e mi porge il bicchiere. Nel farlo si appoggia decisamente e sento il pacco che preme sul culetto.
“wow che erezione” la vocina adesso è contenta…
Le mani si afferrano accompagnando il bicchiere nel lavello.
- E il resto del pagamento ? – la sua voce si fa bassa e suadente nel mio orecchio.
-Stai già cominciando a riscuotere- rispondo ansimando, cavolo quanto mi sta eccitando.
Non resisto, mi giro con il viso e cerco e trovo la sua bocca, le lingue si incontrano e si imparentano. Non conto più i brividi.
Avverto il suo movimento di bacino, lo sento benissimo, mi piace e assecondo il movimento.
Mi afferra le braccia, mi gira completamente verso di sé e non oppongo resistenza. L’abbraccio è totale, passionale, ci cerchiamo con le mani ovunque. Anche le sue fanno lo stesso. Sono sua….
-Sono tutto sudato…-
-Meglio, sei più maschio…-
Le bocche si ritrovano, le lingue si incontrano ancora più profonde.
Ormai siamo presi, non ci possiamo più fermare. Mi prende in braccio e mi appoggia seduta sul tavolo, in un attimo mi è sparita la maglietta. La mia eccitazione è evidente, i capezzoli lo urlano per quanto sono turgidi. Mi sdraia con la schiena sul tavolo e in un altro attimo mi toglie gli shorts.
“Bravo maschio ci sai fare…”
Adesso sono completamente nuda e esposta a lui. Ho bisogno di sentirlo, accarezzo il torso nudo e sudato, suggo il sudore “mmmh….”. Riesco a slacciargli i pantaloni e abbassare gli slip, ma lui finisce lo strip da solo.
Ora siamo entrambi nudi.
Sguardo fisso negli occhi, eccitazione a mille, io seduta lui in piedi. Ci avvinghiamo e stavolta punto a quel bellissimo membro. Pure lui cerca la mia fichetta che reclama attenzione. Ci stuzzichiamo così con le mani per un po’. Le bocche si ritrovano e le lingue non si staccano.
Bella la sua asta, la esploro completamente con la mano, mentre le sue dita si fanno strada in me, completamente bagnata. Oddio, il clitoride…lo titilla con pollice e indice, non mi trattengo e un brivido esplosivo mi prende e mi fa gemere, ma continuo a segarlo e baciarlo, non voglio perdermi nulla di lui.
-Basta giocare- afferma deciso, da maschio. Ormai sono sua , può fare di me quello che vuole.
Mi sdraia nuovamente, afferra le caviglie e se le porta sulle spalle. Ho capito benissimo cosa vuole, va bene e lo faccio capire con lo sguardo. Anche io lo voglio.
Sento la cappella appoggiarsi sul buchetto umido dei miei umori. Spinge con dolcezza e decisione.
E’ tanto tempo che non lo prendo dietro e lo sento, un attimo di smarrimento, quasi mi manca il fiato ma subito il piacere prende il sopravvento. Ora sì che lo voglio…
Avverto i miei gemiti, senza distogliere lo sguardo dal suo lo afferro per il bacino e assecondo i suoi movimenti avanti e indietro dentro di me per qualche interminabile minuto. Che sensazione stupenda.
I suoi movimenti si alternano tra lenti e veloci, profondi e superficiali e le mani mi struggono i capezzoli e il clitoride che mi esplode. Non resisto più, smanio compulsivamente con il corpo e con le braccia.
Un orgasmo animalesco mi scuote dal profondo, e con un sospiro liberatorio vengo come una fontana.
“oddio mio …”
Si porta la mano fradicia alla bocca e assaggia, poi la porge a me e avidamente assaporo tutti i miei umori. Gli sguardi sempre puntati l’un l’altro.
-Adesso tocca a me, finisci l’opera- il suo tono è perentorio, quasi un ordine. Si stacca da me e si sposta indietro.
Posso fare solo una cosa e la faccio. Mi inginocchio davanti a quel bellissimo membro che mi ha appena stravolta.
Voglio gustarmelo bene, lo prendo tra le mani e con la lingua lo percorro completamente e ripetutamente per alcuni minuti. Lo sento gemere, chiaramente gli sta piacendo.
Poi apro la bocca e lentamente lo prendo fino in fondo. Sento i peli del pube su naso.
Deglutisco, più volte, lo sento bene in gola. E comincio un gioco di avanti e indietro con le labbra che stringono la cappella mentre la lingua la percorre in circolo.
Soprattutto mi sforzo di non smettere di guardarlo negli occhi, so bene che questa cosa fa impazzire gli uomini.
E infatti dopo poco sento la cappella pulsare e un incredibile orgasmo mi esplode in bocca.
E’ incredibile, sembra non finire mai, penso di affogare ma riesco a non staccarmi, è troppo buona questa crema e la prendo tutta. Recupero con la lingua le poche gocce che mi sono colate sulla guancia.
La soddisfazione si legge esplicita nel suo sguardo e penso anche nel mio.
-WOW, non ho più una goccia di liquido in corpo- farfuglia mentre si accascia sulla sedia più vicina.
No gli do tregua e mi avvicino carponi fra le sue gambe per leccare le ultime gocce di quel nettare dal cazzo che si sta ammosciando.
-Allora, ti è piaciuta questa moneta ?- gli chiedo con un sorriso perverso.
-Abbastanza, ma il debito è molto alto. Mi sa che mi devi qualche altra rata e poi ci sono altri tipi di moneta che puoi spendere – con una espressione tra il serio e il divertito.
-Abbastanza? Brutto stronzo, vorrei vedere chi ti fa un trattamento così. Era da un bel po’ che non davo il culo – mi fingo arrabbiata per controbattere.
-Ok, lasciamo il conto aperto – chiude con voce dolce mentre fa l’occhiolino.
Ed in effetti ogni tanto continuo ad avere bisogno di aiuto e so a chi rivolgermi. Ormai so come ripagarlo.
... continua
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